venerdì 8 febbraio 2008

Parla Stankovic

Dejan Stankovic, come si sente adesso, dopo il rientro e il nuovo stop?
'Abbastanza bene. Spero di essermi fermato in tempo. Abbiamo fatto visite e accertamenti e la risonanza magnetica, non sembra una cosa grave. Mi sono gestito bene. Forse potevo fare ancora qualche minuto, ma è stato meglio fermarsi e uscire'.
La disturba l'atteggiamento polemico e di critica nei confronti della squadra, anche da parte di persone che fino ad un paio di stagioni orsono provavano una certa simpatia verso i colori nerazzurri?
'Siamo troppo forti e diamo troppo fastidio alla gente. Non posso dire che è normale, ma se dai troppo fastidio e sei nettamente più forte cominciano a detestarti. Quanto eravamo simpatici 4-5 anni fa, non si rendevano conto del danno che facevano all'Inter. Invece adesso cominciano ad odiarti, ma noi siamo tranquilli. Significa che la nostra forza è grandissima. La nostra preoccupazione deve essere solo il campo. Domenica dopo domenica: adesso dal 19 comincia anche il mercoledì, perciò è l'unica preoccupazione che dobbiamo avere'.
Ritiene che verso l'Inter ci sia una sorta di sudditanza psicologica da parte degli arbitri? Un po' come accadeva sino a poco tempo fa alla Juventus?
'(ndr.: sorride) Certe cose non posso dirle. Sono ancora un calciatore sotto contratto ed è meglio non parlare.... Nessuno si può azzardare a puntare il dito contro l'Inter, perchè secondo me non lo merita. Non possiamo mischiare le due cose, proprio no'
Avete conquistato scudetti, Coppe Italia e Supercoppe, adesso manca solo la ChampionsLeague.
'Sì, un impegno grandissimo, un titolo che manca all'Inter da tanti anni. Mi auguro che abbiamo la squadra giusta per conquistarlo. Due anni fa contro il Villarreal, se avessimo avuto questa squadra, con tutto il rispetto per i miei compagni di due anni fa, forse sarebbe stata alla nostra portata'.
Che differenza c'è tra quella squadra e quella di adesso?
'Questa mentalità vincente, senza troppe pressioni. Era un periodo difficile quello di due anni fa. L'anno scorso, con l'ordine dei risultati invertito, saremmo passati noi. Quest'anno, dopo un inizio difficile in Champions League, siamo andati proprio lisci e tranquilli sino alla fine. Ci aspetta una grandissima partita contro il Liverpool. Forse l'avversario più difficile che ci poteva capitare. Anche se ultimamente non sta giocando benissimo, il Liverpool è sempre il Liverpool, giocando lì in quello stadio, in quella bolgia, non si sa mai'.
Si può parlare di stagione perfetta?
'Vediamo, dopo la seconda partita del Liverpool facciamo questa domanda. Per adesso la stagione è quasi perfetta, anche paragonandola con l'anno scorso quando dicevano che era troppo facile: questi sono indietro, questi altri non ci sono, invece adesso ci sono tutti e noi siamo avanti di nuovo'.
Si può considerare l'Inter la squadra più forte d'Europa?
'Per il potenziale che c'è, possiamo metterla nelle prime file. Ma ci sono anche altre squadre che si meritano il primo posto'.
Soddisfatto della sua carriera o ha qualche rimpianto?
'Io sono contento della mia carriera, contentissimo di quello che ho fatto, non mi pento di niente. Forse potevo dare qualcosa in più: ma l'importante, quando arrivi su certi livelli, è mantenerli ed essere sempre lì. Sono d'accordo, i margini di miglioramento ci devono essere nel calcio come nella vita. Io sono contento'.
Lei che conosce moto bene Roberto Mancini, lo trova maturato in queste ultime stagioni?
'Dal primo anno dell'Inter, tantissimo. Ha speso un po' di tesnione nervosa sino a quando non ha messo le cose a posto, adesso lo vedo molto sereno, sempre con grande voglia di vincere. Come era in campo, così è anche in panchina. Sempre con grande voglia di vincere, un lottatore, si può imparare molto da lui'.
Chi è il leader nel vostro spogliatoio?
'Ognuno si prende quello che merita e dopo, piano piano il leader viene fuori. Ultimamente Ibrahimovic si sta dimostrando uno capace di assumersi grandi responsabilità, ma non è l'unico. Direi che non c'è un solo leader nella nostra squadra, ma più di uno'.

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