1960 URSS
1964 Spagna
1968 Italia
1972 Germania Ovest
1976 Cecoslovacchia
1980 Germania Ovest
1984 Francia
1988 Ovest Olanda
1992 Danimarca
1996 Germania
2000 Francia
2004 Grecia
2008 Spagna
lunedì 30 giugno 2008
La Spagna è campione d'Europa


martedì 24 giugno 2008
Chivu finalmente operato

L'intervento, effettuato dal direttore della clinica ortopedica, professor Francesco Benazzo, con l'assistenza di tutto il suo staff e del professor Franco Combi, responsabile dell'area medica di F.C. Internazionale, è durato circa 2 ore. Tecnicamente, il difensore nerazzurro è stato sottoposto a intervento di plastica ricostruttiva della spalla sinistra per risolvere le lussazioni recidivanti delle quali ha sofferto durante il corso della stagione.E' stato proprio José Mourinho a chiedere al 28enne difensore di Resita di andare subito sotto i ferri.
Addio Europeo

mercoledì 18 giugno 2008
Grande Italia..grande Olanda...adesso la Spagna


sabato 14 giugno 2008
Ancora un passo falso..siamo quasi fuori


lunedì 9 giugno 2008
Azzurri che delusione

martedì 3 giugno 2008
Mourinho...la prima

Quando si presentò al Chelsea disse di essere speciale, lo "special one". Come vorrebbe essere chiamato ora?
"Mourinho. Sono arrivato in un club speciale. Non ho mai dimenticato che credo di essere un grande allenatore. Ma voglio essere semplicemente Jose Mourinho, lo stesso di sempre, con le stesse motivazioni. Volevo lavorare in Italia, in una grande società. L'Inter mi ha dato l'opportunità di lavorare qui, è una sfida molto importante, e voglio ringraziare Moratti e Branca che mi hanno dato questa opportunità. Mi hanno chiamato il giorno dopo l'eliminazione dell'Inter dalla Champions col Liverpool".
Cosa le ha chiesto Moratti?
"Di lavorare in sinergia con tutto l'ambiente, i giocatori, la società. Di iniziare un ciclo nuovo, dopo quello chiuso con un grande allenatore come Mancini. Rispetto il lavoro da lui svolto, io sono un allenatore diverso. Dopo poche settimane credo che potrò avere un vero e onesto rapporto con i miei giocatori. Io sono sicuro di lavorare molto bene, mi aspetto di ottenere risultati. Mi piace molto essere qui, in Italia e in una grande società come l'Inter. Sono l'allenatore di un club speciale".
Che acquisti chiederà?
"A leggere i giornali sembra che allenerò 60 giocatori. Io in realtà ne voglio 21
più tre portieri. Non ho bisogno di cambi drammatici nella squadra, tutti qui pensiamo di aver bisogno di due o tre giocatori per essere più competitivi. Io voglio avere la possibilità di cambiare un po' la filosofia calcistica. Ogni allenatore pensa in maniera un po' differente dagli altri. Non è vero che voglio comprare tutti i fuoriclasse d'Europa. Voglio tranquillizzare i miei giocatori, li chiamo così. La mentalità della squadra mi piace tantissimo, ho grande fiducia in questo gruppo. Difficile per me aspettare fino al 15 luglio, perché ho tanta voglia di lavorare con loro".
"Mourinho. Sono arrivato in un club speciale. Non ho mai dimenticato che credo di essere un grande allenatore. Ma voglio essere semplicemente Jose Mourinho, lo stesso di sempre, con le stesse motivazioni. Volevo lavorare in Italia, in una grande società. L'Inter mi ha dato l'opportunità di lavorare qui, è una sfida molto importante, e voglio ringraziare Moratti e Branca che mi hanno dato questa opportunità. Mi hanno chiamato il giorno dopo l'eliminazione dell'Inter dalla Champions col Liverpool".
Cosa le ha chiesto Moratti?
"Di lavorare in sinergia con tutto l'ambiente, i giocatori, la società. Di iniziare un ciclo nuovo, dopo quello chiuso con un grande allenatore come Mancini. Rispetto il lavoro da lui svolto, io sono un allenatore diverso. Dopo poche settimane credo che potrò avere un vero e onesto rapporto con i miei giocatori. Io sono sicuro di lavorare molto bene, mi aspetto di ottenere risultati. Mi piace molto essere qui, in Italia e in una grande società come l'Inter. Sono l'allenatore di un club speciale".
Che acquisti chiederà?
"A leggere i giornali sembra che allenerò 60 giocatori. Io in realtà ne voglio 21

Cosa pensa della Serie A?
"Che arrivo qui in un momento molto importante. Il Milan vuole fare grandi cose, la Juve vuole fare grandi cose, l'Inter vuole fare grandi cose. La Serie A in questo momento non è il campionato più bello del mondo. Può tornare ad esserlo".
Cosa pensa della Champions League?
"E' il sogno di tutti. Almeno 11 squadre la vogliono vincere il prossimo anno, fra le quali 3 italiane, 4 inglesi, 1 tedesca e 3 spagnole. La terza spagnola è l'Atletico Madrid. La chiamo la competizione dei dettagli, perché sono quelli che fanno la differenza. Io quando l'ho vinta ho battuto il Manchester con un gol al minuto 90. Col Chelsea ho perso due volte, la prima con un gol che nessuno ha visto, la seconda con un rigore. Ho la tendenza a far bene in questo tipo di competizione, ho portato a casa una vittoria in Champions, due semifinali, una Coppa Uefa".
"Che arrivo qui in un momento molto importante. Il Milan vuole fare grandi cose, la Juve vuole fare grandi cose, l'Inter vuole fare grandi cose. La Serie A in questo momento non è il campionato più bello del mondo. Può tornare ad esserlo".
Cosa pensa della Champions League?
"E' il sogno di tutti. Almeno 11 squadre la vogliono vincere il prossimo anno, fra le quali 3 italiane, 4 inglesi, 1 tedesca e 3 spagnole. La terza spagnola è l'Atletico Madrid. La chiamo la competizione dei dettagli, perché sono quelli che fanno la differenza. Io quando l'ho vinta ho battuto il Manchester con un gol al minuto 90. Col Chelsea ho perso due volte, la prima con un gol che nessuno ha visto, la seconda con un rigore. Ho la tendenza a far bene in questo tipo di competizione, ho portato a casa una vittoria in Champions, due semifinali, una Coppa Uefa".
Cosa pensa di Adriano e degli altri giocatori che cercano la conferma?
"Adriano...penso che come minimo questo è il segnale che i miei occhi sono aperti, voglio andare in Brasile per vedere la partita con l'Argentina, per parlare con i miei argentini e i miei brasiliani, e se Adriano gioca...bene per me. Potrò valutare il suo stato di forma. Dunga può essere felice di questo, perché potrebbe essere una motivazione in più per Adriano. Ma questo deve valere per
tutti i giocatori dell'Inter. Crespo in questo può essere mio 'amico', passare un messaggio positivo in questo senso, perché mi conosce. Chi è con me, chi lavora, gioca. Io sono un allenatore onesto con i miei giocatori. E' facile lavorare con me per chi si impegna, difficile per chi è pigro".
Come cambierà tatticamente la squadra?
"Mi piace un modulo in particolare ma mi piace anche adattarmi alle esigenze. Sono un allenatore di campo. Ho 45 anni, ma non voglio fare il dirigente in futuro, quando ne avrò 60, voglio continuare finché possibile a lavorare con i giocatori".
Qual è la vera sfida?
"Adriano...penso che come minimo questo è il segnale che i miei occhi sono aperti, voglio andare in Brasile per vedere la partita con l'Argentina, per parlare con i miei argentini e i miei brasiliani, e se Adriano gioca...bene per me. Potrò valutare il suo stato di forma. Dunga può essere felice di questo, perché potrebbe essere una motivazione in più per Adriano. Ma questo deve valere per

Come cambierà tatticamente la squadra?
"Mi piace un modulo in particolare ma mi piace anche adattarmi alle esigenze. Sono un allenatore di campo. Ho 45 anni, ma non voglio fare il dirigente in futuro, quando ne avrò 60, voglio continuare finché possibile a lavorare con i giocatori".
Qual è la vera sfida?
"Competere veramente su tutti i fronti, che sono 4: campionato, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa. Io e il mio staff sappiamo quello che facciamo, nel Porto abbiamo vinto tutto. Col Chelsea 3 su 4. Ho la metodologia ideale per questo, per avere cioè una squadra che può mantenere un livello alto in tutta la stagione. Di solito le mie squadre sono forti dal punto di vista mentale, fondamentale per arrivare in fondo ad ogni obiettivo.
lunedì 2 giugno 2008
Benvenuto Mourinho!

Ringraziando Roberto Mancini e il suo staff per i successi ottenuti in quattro stagioni alla guida tecnica della squadra, tutta F.C. Internazionale ha il grande piacere di dare il benvenuto e il 'buon lavoro' a Josè Mourinho e ai suoi collaboratori. Josè Mourinho - per esteso Josè Mario Dos Santos Mourinho Felix - nasce il 26 gennaio 1963 a Setubal, in Portogallo. Da quando venne chiamato al Barcellona da Bobby Robson, per un ruolo di secondo piano, ad oggi è riuscito a farsi riconoscere come uno dei migliori, se non il migliore allenatore al mondo. Merito di una carriera iniziata dal basso e finita più volte sul podio più alto dei tornei nazionali e europei. Il lato quasi inedito di Mourinho, un uomo spavaldo, forte, che è diventato leggenda proprio per il suo carattere, oltre che per i meriti sportivi, sta proprio in quel suo inizio graduale, in quel voler costruire sempre un cammino vittorioso e vincente, passando a traguardi di volta in volta più impegnativi solo quando era certo di poterlo fare. La sua carriera è un libro ricco e affascinante: dalle giovanili del Barcellona al Benfica. E poi al Leiria, la più recente delle squadre portoghesi.
Il 2002 è l'anno del primo grande salto. È pronto per il Porto e, subito, vince campionato, coppa nazionale e Coppa Uefa. Nel secondo anno, concretizza il sogno di tutti gli allenatori, vince sia il campionato che la Champions League e, tanto per non perdere l'attitudine, mette in bacheca anche due edizioni di Supercoppa. È il 2004, ed è pronto al salto successivo. In Inghilterra. Il Chelsea ha un nuovo patron, Roman Abramovic, che vuole solo il meglio e intuisce il valore assoluto del portoghese. Sarà ricambiato con due campionati, nel 2004/2005 e nel 2005/2006, e una F.A. Cup nel 2006/2007. Anche qui aggiunge, in una terra che delle coppe nazionali fa degli appuntamenti storicamente rilevanti, due edizioni della Carling Cup e una della Charity Community Shield.
I giocatori che mette in campo dicono che Mourinho è probabilmente il migliore nel preparare la partita, in tutti i sensi. Non è difficile credere a questa tesi che arriva direttamente dal campo, dagli interpreti principali, e da un dato, non semplicemente statistico: 12 trofei negli ultimi 5 anni. All'Inter è iniziata l'era di Josè Mourinho.
Iscriviti a:
Post (Atom)