La partita Treviso-Grosseto è stata sospesa non a seguito di incidenti tra tifosi, ma per una serie di spari riecheggiati all'esterno dello stadio (dietro la curva degli ultras del Treviso). Una poliziotta ha, infatti, tentato il suicidio.
LA VICENDA
Sono due le poliziotte coinvolte con la prima che ha tentato il suicidio e lotta tra la vita e la morte. La donna si sarebbe puntata l'arma alla gola: la collega avrebbe tentato di fermarla. La donna suicida, 42enne di Belluno, è in gravi condizioni, mentre per la collega (Paola Da Re trevigiana e impiegata all'ufficio passaporti) solo un grande choc e la rottura del setto nasale. Sul posto si sono recate subito due ambulanze del 118. Ora la poliziotta si trova all'ospedale Cà Foncello.La partita, intanto, è stata definitivamente interrotta grazie ai tifosi del Treviso che hanno segnalato a gran voce all'arbitro che qualcosa di grave era successo dietro la curva. "Un nostro agente ha compiuto un gesto estremo, ma ancora dobbiamo capirne i motivi". Il Questore di Treviso, Filippo Lapi, spiega così quanto è accaduto all'esterno dello stadio Tenni di Treviso. "Devo dire che con molta responsabilità arbitro, tifosi e squadre hanno deciso che non era il caso di continuare la partita. Io sto uscendo dall'ospedale e l'ho lasciata che stava per entrare in sala operatoria. Una collega ha tentato di impedire il gesto, però è scivolata per terra e ha riportato una leggera frattura al setto nasale. Il motivo di questo gesto? Al momento non so cosa rispondere, dalle carte non ci risulta nulla, cercheremo di capire. Se la conosco? certamente, i miei agenti li conosco tutti, uno per uno".
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